Nome: Santi Tiburzio, Valeriano e Massimo
Titolo: Martiri di Roma
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Valeriano nacque a Roma nel 177, era un nobile patrizio cui venne data in sposa
santa Cecilia. Cecilia però aveva già scelto come sposo il Signore dei Cieli mantenendo così la sua verginità. Nella prima notte di nozze chiese così allo sposo di non essere toccata, perché protetta da un angelo del Signore:
«Nessuna mano profana può toccarmi, perché un angelo mi protegge. Se tu mi rispetterai, egli ti amerà, come ama me». Se avesse rispettato questo, lui stesso sarebbe stato amato da Dio. Valeriano chiese alla moglie una prova di quello che diceva, così poté vedere accanto a Cecilia un angelo con due corone: una di rose per lei e una di gigli per lui.
Valeriano fu battezzato da papa Urbano e convertì alla fede anche suo fratello Tiburzio. Insieme a Cecilia e Tiburzio fu sorpreso mentre dava sepoltura a dei cristiani giustiziati. Fu arrestato e frustato e quindi condannato alla morte per decapitazione.
Riportato in carcere, riuscì a convertire anche Massimo, il funzionario addetto alla loro sorveglianza. Valeriano, Tiburzio e Massimo furono martirizzati insieme, il 14 aprile 229, e fu la stessa santa Cecilia a dar loro segreta sepoltura prima di venire martirizzata a sua volta.
MARTIROLOGIO ROMANO.
A Roma nel cimitero di Pretestato sulla via Appia, santi Tiburzio, Valeriano e Massimo, martiri.