Sara Mariucci nacque il 31 dicembre 2002 a Perugia e visse con la famiglia a Gubbio, in Umbria. Nel 2006, durante una vacanza in Calabria, morì tragicamente a soli tre anni e mezzo a causa di un cortocircuito che la folgorò mentre si trovava su una pedana metallica in un parco giochi. Nonostante i tentativi di rianimazione, la bambina non sopravvisse, lasciando un vuoto profondo nei suoi cari.
La sera prima della tragedia, Sara raccontò alla madre di aver incontrato una misteriosa “Mamma Morena,” descrivendola come una figura dolce e protettiva. Dopo la morte, il padre di Sara scoprì che la Madonna venerata in Bolivia è chiamata “Madonna Morena” e che la sua festa cade proprio il 5 agosto, giorno in cui la piccola perse la vita. Questo dettaglio venne interpretato dalla famiglia e dai fedeli come un segno speciale
Negli anni successivi, molti pellegrini si recarono sulla tomba di Sara, situata nella cappella della chiesa di San Martino in Colle, attribuendo alla bambina numerosi miracoli. Fra le testimonianze più conosciute, vi fu quella di un giovane sacerdote congolese gravemente malato che, dopo aver ricevuto una foto di Sara e averla posizionata sotto il cuscino in ospedale, migliorò fino alla completa guarigione. Un’altra vicenda degna di nota riguardò una donna di Latina, diagnosticata con un cancro e prossima all’operazione. Dopo aver pregato sulla tomba di Sara, la donna raccontò di aver percepito una profonda sensazione di pace, e il giorno successivo gli esami rivelarono che il tumore era scomparso
Questi eventi e la crescente devozione verso la bambina spinsero il vescovo di Gubbio, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, ad avviare un’indagine sulla fama di santità di Sara, valutando un possibile processo di beatificazione