Il Santuario di Santa Reparata a Teano è un luogo di culto situato nella località "Pino", lungo un'antica via romana che collegava Teano a Minturno. Secondo la leggenda, Santa Reparata, giunta in Italia nel III secolo, scelse questo luogo per riposare per sempre.
Il santuario venne fondato nell'830 dal duca Sicone I di Benevento, che, grato per la guarigione miracolosa della figlia, decise di portare il corpo della santa a Teano. Quando il carro che trasportava le reliquie si fermò misteriosamente, interpretò questo evento come un segno divino per edificare il santuario sul posto. Il monastero benedettino ospitò le reliquie della santa fino all’880, quando furono spostate per sicurezza alla cattedrale.
Una vicenda particolare riguarda il XIV secolo, quando Firenze, devota a Santa Reparata, tentò di ottenere una sua reliquia. La badessa del monastero a Teano, però, consegnò loro una falsa reliquia di legno e gesso. L’inganno fu scoperto quattro anni dopo, scatenando tensioni tra le due città.
Con il Concilio di Trento nel 1559, le suore benedettine abbandonarono il monastero, che passò ai Padri Cappuccini, i quali portarono una reliquia della santa al santuario. Dal 1559 al 1810, il convento rimase nelle mani dei francescani, lasciando tracce della loro presenza, tra cui il putridarium, usato per la decomposizione dei defunti, e numerose reliquie oggi conservate nel Museo Diocesano.
Nel 1880, il santuario fu acquistato e restaurato dal cardinale Bartolomeo d'Avanzo, che affidò la struttura ai Padri Redentoristi, ancora oggi custodi del complesso. Grazie al cardinale, il santuario acquisì una nuova facciata in stile neoclassico e venne rinnovato anche all’interno, riflettendo la devozione che la comunità nutre da secoli per la santa.
La Seconda Guerra Mondiale causò gravi danni al monastero, utilizzato come base militare. Dopo il conflitto, e poi il terremoto del 1980, furono necessari ulteriori restauri per riportare il santuario al suo stato attuale.