Dominando la piazza principale della capitale lituana, la Cattedrale di Vilnius è un monumento imponente, simbolo della fede cattolica e dell’identità nazionale. Dedicata a San Stanislao e San Ladislao, questa cattedrale è un crocevia di storia, arte e spiritualità, con radici che affondano nel paganesimo baltico e si intrecciano con il cristianesimo europeo.
Le origini della cattedrale risalgono al XIII secolo, quando sul sito sorgeva un tempio pagano dedicato al dio del tuono, Perkūnas. Con la cristianizzazione della Lituania, il Granduca Mindaugas fece costruire qui la prima chiesa cattolica nel 1251. Distrutta e ricostruita più volte a causa di incendi e guerre, l’edificio attuale deve il suo aspetto neoclassico all’architetto Laurynas Gucevičius, che nel 1783 ridisegnò la facciata ispirandosi all’antichità greco-romana.
Nel corso dei secoli, la cattedrale ha vissuto momenti gloriosi e drammatici:
Fu qui che i Granduchi di Lituania e i re di Polonia venivano incoronati e sepolti.
Durante l’invasione napoleonica del 1812, fu trasformata in un magazzino militare.
In epoca sovietica (1950-1988), il regime la chiuse al culto, trasformandola in una Galleria d’Arte, mentre le campane vennero fuse.
Nel 1989, con il crollo dell’URSS, la cattedrale tornò alla Chiesa cattolica e divenne il palcoscenico delle prime celebrazioni per la riconquista dell’indipendenza.
La cattedrale colpisce per la sua facciata neoclassica, con un pronao sorretto da sei colonne doriche e un frontione decorato da sculture bibliche. Il campanile, alto 57 metri, è un simbolo della città: secondo la leggenda, anticamente ospitava un faro per guidare le navi sul fiume Neris.
All’interno, l’austerità delle forme classiche si mescola al calore della devozione. Le tre navate custodiscono cappelle laterali, tra cui spicca la Cappella di San Casimiro, patrono della Lituania. Qui, in un sarcofago d’argento del 1636, riposano le reliquie del santo, venerato per la sua vita ascetica e il corpo rimasto incorrotto dopo la morte (1484). La cappella, in stile barocco, è un trionfo di marmi policromi, affreschi e dorature.
Sotto la cattedrale si estendono le cripte reali, accessibili ai visitatori, dove giacciono figure storiche come il Granduca Vytautas il Grande (1350-1430), eroe nazionale, e Alessandro I di Polonia. Le pareti della cattedrale sono inoltre arricchite da oltre 40 opere d’arte, tra cui l’affresco più antico della Lituania, risalente al XIV secolo, che raffigura la Crocifissione.
La cattedrale non è solo un luogo di culto, ma un vero archivio della memoria lituana:
Nel 1387, dopo il battesimo della Lituania, qui fu eretta la prima diocesi del Paese.
Durante il Risorgimento nazionale ottocentesco, divenne un simbolo della resistenza alla russificazione.
Nel 1989, oltre 100.000 persone formarono una catena umana tra Vilnius, Riga e Tallinn (la "Via Baltica") per chiedere l’indipendenza dall’URSS, e la cattedrale fu il punto di partenza di questa protesta pacifica.
Oggi la Cattedrale di Vilnius è il centro della vita religiosa e culturale lituana. Ogni anno, il 4 marzo, vi si celebra solennemente San Casimiro, con processioni che attraversano la città. La piazza antistante ospita concerti, mercatini natalizi e eventi istituzionali, mentre l’interno accoglie fedeli e turisti in cerca di silenzio e bellezza.
Da non perdere:
La statua di Gediminas, fondatore di Vilnius, nel giardino laterale.
La torre campanaria, che offre una vista panoramica sulla città vecchia (patrimonio UNESCO).
Il monumento a Stefano Batory, re di Polonia e Granduca di Lituania, nel cortile.